Chiesa Oratorio Sant’ Antonio Vergemoli

La chiesa di Sant’Antonio sorge nella parte occidentale del paese, in un luogo boschivo molto suggestivo, alla sommità dell’abitato, ricca di scorci panoramici. Di antica costruzione, forse intorno al X-XI secolo, anticamente aveva la funzione di dormitorio, un rifugio per viandanti gestito dal priore e da alcuni abitanti del paese. In seguito ne venne ripristinata esclusivamente la funzione di luogo di culto.

Dell’agosto 1724 è una Bolla vescovile relativa all’oratorio di Vergemoli (recentemente restaurato), dedicato a S. Antonio da Padova, che fu aperto al culto con la benedizione rituale del parroco Don Camillo Freudiani. L’oratorio era assoggettato ad una serie di vincoli posti a favore della Chiesa dei SS. Quirico e Giulitta, ad esempio:  la messa doveva essere celebrata principalmente nella chiesa parrocchiale ed eventualmente nell’oratorio; i sacramenti non venivano amministrati nell’oratorio, senza il permesso del parroco e in caso di controversie, prevalevano le ragioni della Parrocchia. La situazione di Vergemoli e degli altri comuni sotto il governo estense si svolse senza grossi cambiamenti fino all’invasione napoleonica, quando la Garfagnana fu annessa, con l’ex Ducato di Modena nel 1797, alla Repubblica Cisalpina e poi al Regno italico. Durante tale periodo furono promulgate le leggi di soppressione religiosa, che tra il giugno e l’agosto del 1798, così come accadde in tutti i territori conquistati da Napoleone, portarono alla chiusura, anche in Garfagnana, di oltre cento istituzioni religiose