Descrizione
L’etimologia del nome è incerta: la parola “forno” indica sicuramente l’attività fusoria, documentata fin dall’epoca Medievale, mentre la parola “Volasco”, per alcuni, è attribuita ad un certo Volasco di Brescia, che per primo avrebbe introdotto in Garfagnana l’industria dell’escavazione del ferro. Per altri il nome “Volasco” deriva da un antico ospitale detto Volaschio.
L’origine medievale della lavorazione del ferro è dimostrata da interessanti documenti ritrovati nell’archivio di S. Martino di Lucca che narrano come le miniere e le pratiche fusorie del ferro fossero già sviluppate nel XVI secolo, prima che fosse importata la tecnologia dei Bresciani. Sempre da alcuni documenti risulta che nel 1369 gli uomini del paese esportassero il ferro prodotto fino a Stazzema.
Il paese si sviluppa nel parco delle Alpi Apuane in una stretta valle, all’incrocio di due torrenti, alla base della Pania della croce. Il paesaggio è arricchito da una grande apertura circolare di un monte denominato: “Monte Forato” (o Pania Forata)
Proprio su questa montagna viene svolta “L’altalena più emozionante del mondo”! Un’esperienza unica che permette di poter “dondolare” all’interno dell’arco del monte forato, accompagnati e seguiti da guide selezionate. Il percorso dura circa 5 ore.
Le acque che dividono il paese in tre settori sono quelle del torrente Petrosciana. Poco lontano si trova la maestosa Grotta del Vento.
L’alluvione del 1996
Nel primo pomeriggio del 19 Giugno del 1996 sulla Garfagnana e sulla Versilia si sviluppò un improvviso e devastante diluvio che in poche ore, fece cadere un livello record di pioggia.
Fornovolasco fu tra i paesi a pagarne maggiormente le conseguenze: dalla valle scese una quantità d’acqua mista a fango e detriti che distrusse tutti i ponti del paese e portò via interamente alcune case.
Questa tragedia trovò però un’immediata reazione da parte della popolazione fino agli enti locali e regionali, e Fornovolasco un anno dopo, poté inaugurare i nuovi ponti. Anche la chiesa di San Francesco D’Assisi, invasa dall’acqua nella disastrosa alluvione, fu rinfrescata con i disegni del maestro Paolo Maiani.