Descrizione
Denominata anche tana o grotta di Castelvenere, si trova alle pendici del Monte Penna. La grotta si presenta con un’ampia apertura e dei terrazzamenti calcarei formati dai depositi del ruscello che esce dalla stessa grotta. La Buca di Casteltendine riveste molteplici interessi archeologici, speleologici, storici e naturalistici. Il suo ingresso è facilmente visitabile ma è necessaria l’attrezzatura speleologica per visitare l’interno.
Nel 1975 vi furono rinvenuti dei bronzetti femminili e ermafroditi risalenti a 2500 anni fa. Queste statuette risalgono al tempo dei primi insediamenti nell’alta Valle del Serchio, importante asse di collegamento con le altre aree etrusche a nord dell’appennino.
Vennero anche ritrovate: monete, un pugnale e frammenti di vetro, tutte tracce che affermano che questa grotta venne utilizzata fino ad epoca Longobarda. Senza dubbio, questa grotta, si può considerare sicuramente la più importante della valle da un punto di vista archeologico, avendo fornito anche parecchi reperti dell’età del bronzo, Etruschi e Romani. Tutti questi reperti sono visitabili presso il Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca. La grotta di Casteltendine si trova sul sentiero CAI 111 del Monte Penna.
Il Comune di Fabbriche di Vergemoli inoltre fa parte dell’Associazione Nazionale Città delle Grotte, nata nel 2010 per difendere, conservare, sviluppare e valorizzare la qualità dei territori delle Città delle Grotte tramite servizi ed iniziative nel campo della tutela, della promozione e dell’informazione ambientale e turistica.