Descrizione
Un alpeggio a 871 m s.l.m. con casolari sparsi nei prati tra castagni e faggi, da cui è
possibile raggiungere la cima del monte Palodina 1171 s.l.m. spartiacque tra la valle
di Turritecava e Gallicano.
Il villaggio pastorale di San Luigi deve il suo nome a Luigi Gonzaga, venerato nella
piccola Chiesa sconsacrata la cui conformazione attuale risale presumibilmente al
XVIII secolo come è indicato dalla data incisa sopra il portale di ingresso del fabbricato. Fino agli anni ’60 il culto del santo era ancora vivo nei residenti della zona, che portavano la sua effige in processione da Vallico Sopra a San Luigi. Da qualche anno la tradizionale festa di San Luigi ha ripreso il suo fascino, con il coinvolgimento della popolazione anche dei paesi limitrofi.
Posto in posizione assolata su una serie di dolci ed ampi terrazzamenti, San Luigi è costituito principalmente da famiglie di pastori. La pratica dell’alpeggio si è protratta qui, come in altri villaggi pastorali delle Alpi Apuane, fino ai primi anni del secondo dopoguerra, fin quando la debole economia pastorale è stata definitivamente sopraffatta dall’economia industriale del fondovalle. Nel villaggio risiedono ancora oggi alcune famiglie dedite alle attività agricole e pastorali, presso cui è possibile reperire produzioni tipiche e locali quali formaggi ovini e vaccini, insaccati di maiale e ottima farina di castagne.
All’interno della Chiesa sconsacrata è stato inserito un punto informazioni sul “Sentiero del Lupo”, un percorso che parte dai vecchi mulini e che passa dai borghi di Vallico Sotto, Vallico Sopra fino ad arrivare all’alpeggio di San Luigi. Una piccola area dove si possono trovate dei cartelli informativi che illustrano le origini e l’evoluzione di questa specie. All’interno della struttura è presente anche una statua lignea creata dell’artista Luigi Paolini.